Napoli: è Luciano Spalletti il condottiero ideale per il salto di qualità?

spalletti

Più certezze che dubbi, nel nuovo Napoli di Luciano Spalletti. Con la “guida esperta” del tecnico di Certaldo gli Azzurri, quest’anno, appaiono consapevoli dei propri mezzi, concentrati e continui come non mai. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: unica squadra a punteggio pieno, dopo sei giornate, migliore difesa con due reti al passivo, secondo miglior attacco con sedici gol fatti, che determinano la migliore differenza reti del torneo. La difesa dei partenopei appare ancora più rodata rispetto al passato. E se si eccettua lo svarione di Manolas, che ha costretto a rimontare la Juve al Maradona, è di tutta evidenza che il reparto, all’ombra del generale Koulibaly, garantisce tranquillità al resto della squadra.

E se deve ammettersi il mancato acquisto dell’agognato terzino sinistro da parte della Società azzurra, si deve tributare un plauso particolare ad Amir Rrahmani. Il Kosovaro si guadagna il posto da titolare, proprio all’indomani della disavventura del greco contro i bianconeri. Conscio dei propri mezzi, il ragazzo dimostra di voler blindare le proprie conquiste tanto che, al fianco del più quotato Kalidou, forma una coppia che si colloca in cima al campionato nostrano. O anche più. Quest’anno, il botto, il Napoli l’ha realizzato a centrocampo. André Zambo Anguissa dà l’impressione di giocare coi partenopei da sempre, tra i migliori di questo inizio torneo.

Calciatore molto fisico, ma dinamico insieme, pregevole tecnicamente, Anguissa si è rivelato un autentico pilastro nel gioco degli azzurri. Ottimo per completare il reparto con Fabian Ruiz. Lo Spagnolo è molto più tranquillo e produttivo di prima. E ben si adatta anche al nuovo ruolo che Spalletti gli ha ricucito: centrale davanti alla difesa. Col ritorno, ormai prossimo, di Diego Demme cresce la concorrenza per il “posto fisso” in un centrocampo quasi ridisegnato dal tecnico toscano. In attacco si conferma alla grande Victor Osimhen.

Il nigeriano, in queste prime tornate, sta recitando il ruolo di prima donna nel reparto più avanzato dell’undici napoletano. Sembra non ce ne sia per nessuno. Molto più maturo rispetto allo scorso anno, cresciuto soprattutto tecnicamente, Victor, esaltato dai gol messi a segno finora, si presta sempre più a giocare per i colleghi di reparto. La sponda è garantita.

Spalletti ha già trasformato il Napoli. Un lavoro egregio che esalta i tifosi e rende felice il presidente De Laurentis. Il tecnico, toscanaccio come Sarri, non le manda mai a dire. E questo è un altro pregio, senza dubbio. La chiarezza, la determinazione e la competenza dell’ex Zar di San Pietroburgo metteranno a tacere anche le voci tendenziose di alcuni addetti ai lavori che consigliavano al tecnico si stare in guardia verso un ambiente scostante e chiassoso. Noi rispondiamo in tutta sincerità, sostenendo che i vulcanici tifosi del Napoli sono rimasti fin troppo buoni di fronte a un mistero di nome Verona, che ha rubato i sogni in grande della platea azzurra. Chiassosi forse sì, ma di competenza genuina e anche pazienti. Si aspetta ancora a Napoli. Chissà se sia proprio Spalletti il Messia. La piazza meriterebbe una gioia grande.