Champions, Napoli: sempre -2 ma cambia l’avversario

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Il Napoli impatta 1-1 con l’Inter e si procura uno scontro diretto con la Lazio, nel frattempo vittoriosa sul Benevento. E il match clou della 32° di campionato è presto servito, per giovedì prossimo, ancora al Maradona, nel turno infrasettimanale. La partita di ieri sera, diciamolo subito, non ha concesso molto allo spettacolo, puntando più sugli episodi, a volte anche curiosi, come quello capitato ad Handanovic, beffato dal compagno de Vrij, in occasione del gol del vantaggio del Napoli.

E poi c’è il 2-1 dei legni a favore dei nerazzurri. I gol, uno per tempo, etichettano bene le due frazioni di gioco. Buon primo tempo del Napoli con il gol citato. Nella ripresa gli azzurri hanno avuto un approccio più timido, che in parte ha determinato il ritorno degli avversari, andati in gol con Eriksen, dopo un corto intervento di Manolas, che offre alla mezzala danese il diagonale vincente sul quale nulla può il bravo Meret (il portiere friulano esce con coraggio sui piedi di Barella nel primo tempo). Il greco si è fatto poi perdonare con l’ottimo intervento nel finale su Hakimi in area.

Il confronto tra i due centravanti lo vince senza dubbio Lukaku, autore dei due pali interisti. Se il belga non riesce a sfondare è soprattutto per merito dell’ottimo Koulibaly che, se pure ammonito, controlla da maestro l’armadio di colore. Osimhen invece ha fatto da spettatore per quasi tutti i 74 minuti concessigli da mister Gattuso. Che forse lo cambia tardi. Il nigeriano non è mai stato nel vivo del gioco, fornendo una prestazione anonima. Forse la sua peggiore partita.

Di certo il centrattacco appare alquanto sprovvisto di tecnica e di tattica. Ma restano poche le palle che gli ha offerto il resto della squadra. C’è da chiedersi: è veramente Victor Osimhen il centravanti ideale per questo Napoli? Restano non pochi dubbi. Rischia di essere stato vano il salasso cui ADL si è sottoposto per portarlo all’ombra del Vesuvio. Capitan Insigne ha svolto egregiamente il suo compito, ancora una volta tra i migliori. È lui che provoca il pasticcio difensivo in occasione dell’autorete. Ed è sempre lui ad effettuare, nella propria area, un intervento da perfetto centrale su Hakimi. Al di sotto degli standard abituali la prova di Zielinski. Il polacco in pratica non ha né inventato, né suggerito, forse ancora sofferente per la contrattura rimediata in settimana.

Chi invece convince è Matteo Politano. L’ex si mostra tra i più positivi, specie nella seconda frazione di gioco, fino a potersi definire sfortunato, in occasione del bel tiro che si stampa sulla traversa. Col destro che non è esattamente il suo piede preferito. Anche Demme disputa una buona gara, con l’unico neo dell’ammonizione subita che gli farà saltare la Lazio . Un buon Fabian mette ordine nel proprio reparto non disdegnando di tanto in tanto l’idea di concludere o fornire assist.

Nel secondo tempo lo spagnolo  appare un po’ provato, pur crescendo una partita dopo l’altra. Sufficienti anche Di Lorenzo e Mario Rui che ha sofferto un po’ Hakimi sulla fascia di competenza. Potrebbe bastare anche l’operato di Rino Gattuso, vincitore tattico nel primo tempo. Il mister però tarda a cambiare Osimhen con Mertens, riservando al belga solo l’ultimo quarto d’ora di gara, nel quale la squadra ha cambiato registro. E i cambi nel finale sono intrisi di eccessiva prudenza.

A questo punto del campionato, salvato per i capelli, occorrerebbe un po’ di spregiudicatezza in più. Si spera in un atteggiamento più intraprendente giovedì, con la Lazio. Uno scontro, forse, ancora più difficile, considerata l’assenza di Demme che verosimilmente sarà sostituito dal coccolato Bakayoko. Spesso risultato del tutto evanescente, mai decollato. E Ringhio dovrà, ancora una volta, scegliere la prima punta, da riservare ai biancocelesti tra tre giorni a Fuorigrotta.